Nonantola: scavi archeologici riportano alla luce fornace del 10° secolo

11/8/08 .- http://www.bologna2000.com

Una fornace per la produzione di manufatti risalente circa al 10° secolo è stata riportata alla luce nei giorni scorsi a Nonantola dagli scavi archeologici in corso nell’area del monastero medievale annesso all’Abbazia benedettina di San Silvestro. La fornace è uno dei rarissimi esempi di strutture di questo genere scoperti in Italia, ancora più interessante per l’unicità dello stato di conservazione.

«È un ritrovamento molto significativo – afferma Sauro Gelichi, docente di Archeologia medievale all’Università Cà Foscari di Venezia e direttore degli scavi – all’interno di un progetto di scavi importante che già dal 2004 si concentra sull’abbazia e che ha portato a scoperte interessanti che ci hanno permesso di riscrivere la storia di uno dei monasteri più potenti d’Italia anche attraverso le fonti materiali e non solo documentali. Progetti di queste dimensioni e valore sono pochissimi in Italia».

La fornace è stata ritrovata nell’area circostante le absidi dell’abbazia, nei monasteri medievali tradizionalmente destinata alla produzione dei manufatti. Si tratta di un grande impianto produttivo costituito da due ambienti separati da un divisorio in mattoni del quale sono stati messi in luce tutti i muri perimetrali. «Ancora non sappiamo a quale funzione specifica fosse destinata – spiega Mauro Librenti, docente a Cà Foscari e responsabile degli scavi – perché abbiamo ritrovato frammenti di materiali diversi ma lo scavo ancora in corso ci fornirà sicuramente le informazioni che cerchiamo». La scoperta della fornace si aggiunge ai quotidiani ritrovamenti in tutti i settori di scavo aperti nel giardino dell’abbazia che hanno l’obiettivo di studiare il rapporto tra l’abbazia stessa, nell’alto medioevo grande centro sociale ed economico, e il territorio di cui era il cuore.

Come ricorda il sindaco di Nonantola Pier Paolo Borsari, «la convenzione tra il Comune e l’università Cà Foscari dura dal 2001 e ha permesso di svolgere indagini archeologiche che hanno interessato diverse aree del borgo medievale e le campagne di scavo hanno rappresentato un momento di formazione importante per studenti provenienti da università italiane e straniere». La ricerca nonantolana, sottolinea Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura, «si inserisce in una rete di altre indagini archeologiche nel territorio modenese che da un lato ci aiutano a ricostruire le nostre radici e la nostra identità e dall’altro aumentano la valenza turistica delle nostre città».

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